Aprire una casa editrice è un'aspirazione che richiede non solo passione per i libri e la cultura, ma anche un'attenta pianificazione strategica. Si tratta di inserirsi in un mercato complesso e molto sfaccettato - quello editoriale - che oggi è caratterizzato da un’offerta che tende quasi a superare la domanda.
Pensa che in Italia, ogni anno, vengono pubblicati quasi 100.000 libri - molti dei quali di qualità più che discutibile - e meno del 40% delle persone dai 6 anni in su, nell’ultimo anno, ha letto almeno un titolo.
Cosa dire, di fronte a questi dati? Che una nuova casa editrice sarebbe solamente l’ennesima realtà editoriale capace di pubblicare libri che, con buona probabilità, in pochissimi leggeranno? Forse.
Oppure si potrebbe ipotizzare che con le giuste accortezze e un buon piano potrebbe risultare addirittura facile distinguersi in mezzo a un mare di banalità (attenzione: in Italia esistono anche diverse case editrici indipendenti davvero interessanti, ma in proporzione sono molto poche).
Noi siamo di questo secondo avviso, e per questo abbiamo raccolto di seguito cinque brevi consigli che potrebbero aiutarti ad aprire una casa editrice indipendente in Italia.
Il primo passo per aprire una casa editrice è senza dubbio comprendere l’ambiente editoriale in cui intendi operare.
Valutare con attenzione la concorrenza e le tendenze di mercato può essere senza dubbio utile, e questo significa acquistare - e leggere! - i libri di altre case editrici (meglio se indipendenti) che reputi valide, per capire la loro linea editoriale.
Questo aspetto, ovviamente, deve sempre trovare una netta corrispondenza con quelle che sono le tue propensioni, ma ricorda: aprire una casa editrice che punti a generare dell’utile non significa pubblicare i libri che tu leggeresti, a meno che il tuo gusto non combaci con quello di altri migliaia di lettori.
Vuol dire piuttosto cercare di adottare una visione il più oggettiva possibile che includa diversi fattori: qualità senza dubbio, ma poi anche un potenziale appeal per un pubblico più o meno numeroso.
Che tu desideri inserirti in una nicchia specifica (il fantasy, il giallo, i romanzi storici ecc.), oppure che il tuo desiderio sia quello di aprirti a un pubblico più ampio, cerca di puntare sempre sulla riconoscibilità. I lettori dovranno sapere che un determinato libro è stato pubblicato dalla tua casa editrice, perché ci saranno degli elementi comuni a tutti gli altri titoli che pubblicherai.
Potrebbe trattarsi dello stile, di un particolare taglio con cui vengono trattati gli argomenti, oppure delle caratteristiche comuni a tutti gli autori e le autrici che pubblicherai. Una sola parola, quindi, per scegliere la tua linea editoriale: distinguiti!
Se pensi che aprire una casa editrice in Italia possa condurti a diventare ricco in poco tempo, allora probabilmente è il caso di abbandonare il tuo intento.
I guadagni, se farai le cose per bene, arriveranno, ma non subito.
Ecco perché, prima di iniziare, è importante dedicarsi allo sviluppo di un business plan dettagliato che includa tutti i costi necessari.
Certo, se hai deciso di lanciarti nel mondo dell’editoria indipendente - e a meno che tu non possieda già un bel capitale di partenza - vuol dire che il “Do it yourself” non ti spaventa.
Per esempio, la promozione sui social è un aspetto che potresti gestire in autonomia senza dover pagare qualcuno che lo faccia, esattamente come tutti gli aspetti inerenti le pubbliche relazioni e il rapporto con gli autori.
Ci sono alcuni costi, tuttavia, che sono imprescindibili e vanno previsti:
In generale, il nostro consiglio - soprattutto all’inizio - è quello di non concentrarti sulla pubblicazione di decine di titoli. Meglio 3-4 libri all’anno e perfettamente curati (in termini di promozione e contenuto), così da farti notare per la qualità all’interno del mercato editoriale e allo stesso tempo non impazzire in termini di investimento economico e mole di lavoro.
Aprire una casa editrice in Italia richiede la soddisfazione di alcuni requisiti fondamentali inerenti anche la burocrazia.
Innanzitutto, è essenziale decidere la forma giuridica della casa editrice, che può essere un'impresa individuale, una società a responsabilità limitata (SRL) o anche un'associazione culturale. La scelta dipende dalla dimensione del progetto e dalle ambizioni imprenditoriali.
Il nostro consiglio, in questo caso, è quello di confrontarti assolutamente con un commercialista così da ottenere tutte le informazioni necessarie per capire quale sia la soluzione che possa fare più al caso tuo per metterti in regola dal punto di vista legale.
In generale, comunque, un passo cruciale è l'iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio locale, che è necessaria per costituire formalmente l’azienda. Inoltre, bisogna ottenere un codice ATECO, che farà riferimento alla tua partita IVA, specifico per l'attività editoriale.
Senza questi passi fondamentali, non sarà possibile ottenere i codici ISBN necessari per vendere i tuoi titoli all’interno delle librerie.
Infine, ricorda che il rispetto delle normative sul diritto d'autore è imprescindibile. Una casa editrice deve assicurarsi di avere i diritti necessari per pubblicare opere letterarie e deve gestire correttamente i contratti con gli autori. Avere una solida base legale non solo protegge l'azienda da controversie, ma costruisce anche fiducia con autori e lettori.
Tutte queste “regole” potrebbero spaventarti, ma c’è anche una buona notizia: sono numerose le agevolazioni per le startup editoriali e, navigando sul web, potrai sicuramente imbatterti in qualche bando da sottoscrivere che potrebbe fare al caso tuo.
Ad esempio, lo sai che i libri e il materiale editoriale in generale godono di IVA agevolata? Ne abbiamo parlato in questo articolo, dacci una letta!
Prima di aprire una casa editrice, devi avere ben chiaro che dovrai intrattenere rapporti stretti innanzitutto con librerie e distributori (oltre che, ovviamente, con i tuoi autori).
Questi ultimi, con cui dovrai stipulare un regolare contratto, saranno quelli che ti consentiranno di far arrivare i tuoi libri nei punti vendita, sia fisici che online.
Le librerie, invece, rappresentano una realtà essenziale per una casa editrice indipendente, perché - che tu lo voglia o no - ti troverai a “bussare la porta” di molti librai e libraie chiedendo se sono disposti a mettere i tuoi libri in vendita. Sembra una grande fatica, ma è anche questo il bello di aprire una casa editrice indipendente: entrare in contatto proprio con quelle piccole librerie di quartiere che rappresentano una vera e propria arteria culturale del nostro paese, da tutelare!
La tua casa editrice - e i libri che pubblicherà - dovrà essere comunicata adeguatamente, ma ricorda che i social non rappresentano l’unico strumento per diffondere i tuoi titoli.
Certo, si tratta di uno strumento importantissimo, e una comunicazione integrata che includa, oltre a Instagram e Facebook, anche i più recenti social su cui si concentrano gli utenti appassionati di letteratura (Tik Tok, Goodreads, Anobi, Litsy, Wuz) è fondamentale.
Ma ricorda: quando si parla di libri, lo strumento migliore continua ad essere il passaparola. Per questo sarà di fondamentale importanza che tu entri in contatto con quante più realtà possibili che ruotano attorno al mondo dell’editoria: premi letterari, festival di editoria indipendente, circoli di lettori e molto altro dove far conoscere la tua casa editrice e passare un unico messaggio: “hey, qui si pubblicano libri buoni!”.
Se hai scelto di aprire la tua casa editrice, noi non possiamo fare altro che augurarti un grande in bocca al lupo e speriamo che i consigli inseriti in questo articolo possano esserti tornati utili.
Oltre a ciò, ci teniamo a dirti che AZEROprint è pronta ad affiancarti come tipografia di fiducia per stampare i tuoi libri, con garanzia di massima qualità di stampa e consegna ultra-rapida (anche in due giorni lavorativi).
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