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Consigli per file stampa

I 4 errori da non commettere quando si prepara un file per la stampa

Preparare un file per la stampa digitale non è così immediato come sembra: basta un dettaglio dimenticato per rovinare il risultato finale. Conoscere i limiti e gli errori più comuni - come l’abbondanza, le impostazioni di salvataggio, la sovrastampa o la gestione del nero nei testi - è fondamentale per evitare errori e ottenere un prodotto di qualità professionale. In questo articolo, abbiamo raccolto alcuni consigli utili per fare in modo che in fase di stampa gli inconvenienti siano ridotti al minimo. Buona lettura!
Nella stampa digitale la differenza tra un lavoro amatoriale e uno professionale sta tutta nella preparazione del file. 

Una brochure con bordi bianchi indesiderati, un volantino con colori spenti o un libro con testi illeggibili non sono semplici imprecisioni: sono difetti che compromettono l’intera comunicazione. E spesso derivano da errori evitabili con poche accortezze.

In questo articolo scoprirai quali sono i 4 limiti della stampa più frequenti e come prevenirli già in fase di progettazione grafica.


Abbondanza: il margine invisibile che salva la tua grafica 


Immagina di voler stampare un biglietto da visita con uno sfondo a tinta piena. Se non prepari il file con l’abbondanza (o bleed), al momento del taglio potrebbero restare dei sottilissimi bordi bianchi intorno al tuo lavoro. Un dettaglio che dà subito l’idea di un prodotto scadente.

Per evitarlo, il file deve sempre avere qualche millimetro in più per lato: ad esempio un 10x10 cm dovrà diventare 10,6x10,6 cm. 

Questo margine extra verrà eliminato in fase di rifilo, ma è ciò che garantisce un risultato pulito e preciso.

Ricorda: non si tratta di un difetto, bensì di una regola fondamentale per ogni prodotto stampato a colori pieni, dai flyer ai cataloghi, fino ai poster.


File pronto per la stampa: come salvarlo nel modo giusto


Un file può essere graficamente perfetto ma inutilizzabile in tipografia se non è salvato con i parametri corretti. 

Molti, per esempio, inviano documenti in formato RGB perché quello è il profilo colore usato sullo schermo. Purtroppo, però, la stampa lavora in CMYK, e la conversione automatica rischia di alterare i colori in modo anche drastico.

Ecco, quindi, le regole base:

Usa sempre PDF/X-1a o PDF/X-4: standard di stampa che bloccano i font e i profili colore.

Imposta le immagini in 300 dpi, non meno: sotto questa soglia rischi un effetto sgranato.

Evita file Word o PowerPoint: possono cambiare formattazioni e font al momento dell’apertura.

Un file salvato correttamente è il primo passo per ridurre imprevisti e garantire fedeltà cromatica.
 
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Sovrastampa: occhio ai colori che si mischiano!


La sovrastampa è un piccolo flag che, se lasciato attivo per sbaglio, può trasformarsi in un grande problema. 

Succede quando due elementi si sovrappongono e il colore sottostante “passa attraverso” quello superiore, dando vita a miscele indesiderate.

Un esempio classico: scritte nere impostate in sovrastampa su uno sfondo colorato. Invece di ottenere un nero pieno, ti ritrovi con una scritta scurita o sporca, poco leggibile.

Per evitarlo, controlla sempre nel tuo software grafico (Illustrator, InDesign, CorelDRAW…) che la sovrastampa sia attiva solo quando realmente la vuoi. È un accorgimento semplice, ma che può salvare un’intera tiratura di volantini o etichette.


Testi e nero: piccoli dettagli che fanno la differenza


I testi sono tra gli elementi più delicati nella stampa. Basta un’impostazione sbagliata per trasformare pagine intere in un prodotto difficile da leggere.

Il primo consiglio è di usare sempre nero 100% K per testi e dettagli minuti. 

Se utilizzi il cosiddetto “nero ricco” (ottenuto aggiungendo percentuali di ciano, magenta e giallo), rischi il fenomeno del "fuori registro": i diversi strati di colore non si allineano alla perfezione, e il testo appare sdoppiato o con un fastidioso effetto 3D.

Vuoi un nero più intenso? Bene, ma riservalo solo a grandi superfici come fondini o titoli, mai a testi di piccola dimensione. In questo caso, le percentuali “perfette” sono: 100% nero, 40% ciano, 40% magenta, 40% giallo.

Infine, attenzione ai testi colorati: più il carattere è sottile, più è alto il rischio che la retinatura comprometta la leggibilità. La regola d’oro: non scendere sotto i 6 pt e prediligi font chiari e ben leggibili.


Affida la stampa dei tuoi file ad AZEROprint!


Conoscere i più comuni errori quando si prepara un file per la stampa è fondamentale, ma ancora più importante è affidarsi a professionisti in grado di garantirti qualità e precisione nella consegna.

Dai flyer ai cataloghi, dai biglietti da visita ai packaging personalizzati e molto altro, con AZEROprint hai al tuo fianco un partner attento nella verifica dei tuoi file e che fonda il suo lavoro sull’utilizzo di tecnologie di stampa digitale avanzate per garantirti sempre la massima qualità.

Qualsiasi sia il tuo progetto, inviaci i tuoi file e lascia che la nostra esperienza faccia la differenza.